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La lievitazione: frigo o forno? Lo speciale

La riuscita di un buon prodotto da forno dipende senza ombra di dubbio dal tipo di lievito che viene utilizzato ma anche dalla lievitazione, soprattutto per quanto riguarda le temperature in cui viene lasciato l’impasto a riposare.

Se ad esempio decidi di far lievitare il tuo impasto in forno il risultato sarà sicuramente diverso rispetto a quello che otterresti facendolo lievitare in frigo.

Ma quali sono le differenze più importanti tra la lievitazione in forno e la lievitazione in frigo? Quando bisogna ricorrere al forno per far lievitare meglio l’impasto e quando, invece, al frigorifero?

In questo articolo proveremo a spiegarti nel modo più chiaro possibile quali sono le differenze tra queste due tipologie di lievitazione.

Come funziona la lievitazione in forno?

Partiamo dal presupposto che, per una buona lievitazione, bisogna tener conto di alcuni aspetti fondamentali dell’impasto, tra cui:

  • La consistenza;
  • Il livello di umidità;
  • Il tipo di lievito che abbiamo usato.

Detto questo, ricorda che una perfetta lievitazione si ottiene facendo molta attenzione alla temperatura in cui viene messo a riposare l’impasto. Di solito la temperatura non deve superare i 30° e non deve essere inferiore ai 22° circa. Solo mantenendo la temperatura giusta, l’impasto si attiverà per il processo di lievitazione.

Per quanto riguarda la lievitazione in forno è sufficiente impostare il forno ad una temperatura di circa 30 o 35° in modalità statica, così da permettere ai mirorganismi di attivarsi per lievitare al meglio e in modo più veloce.

In pratica possiamo dire che la lievitazione in forno serve per accelerare i tempi di lievitazione ad una temperatura che non danneggi il risultato.

Come funziona la lievitazione in frigo?

Discorso diverso va fatto invece per la lievitazione in frigo. Al contrario, mentre il forno viene usato per accelerare i tempi, la lievitazione in frigo viene utilizzata quando vogliamo “mettere in pausa” il nostro impasto, ad esempio perché abbiamo avuto un imprevisto.

Le basse temperature del frigo servono infatti per stoppare l’attività dei microrcanismi. In questo modo puoi conservare l’impasto e rimaneggiarlo con calma.

Ci sono delle ricette che prevedono proprio questo passaggio durante la lievitazione, l’unica cosa da considerare è proprio il modo in cui riporre l’impasto in frigo. Sarà infatti necessario proteggerlo, ad esempio, con un canovaccio inumidito.

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