I bianchiddus sono dei dolcetti della tradizione sarda, preparati in tutto il periodo dell’anno in occasione di ricorrenze speciali o anche di semplici compleanni. Possiamo definirli delle piccole meringhe con uno spiccato gusto di limone, arricchiti da una croccante granella di nocciole.
La loro consistenza è croccante all’esterno e morbida e cremosa all’interno e, per ottenere questo risultato, bisogna fare molta attenzione alla cottura.
Seguiamo questa semplice ricetta per prepararli al meglio.
Ingredienti
- 2 albumi;
- 200 g di zucchero a velo;
- 150 g di nocciole spellate;
- La scorza di 1/2 limone biologico;
- Praline di zucchero colorate per decorare;
- 1 cucchiaio di succo di limone.
Preparazione
Disponiamo le nocciole su una placca foderata con carta forno, poi mettiamole a tostare per qualche minuto. Lasciamole raffreddare, poi trasferiamole dentro un mixer e sminuzziamole fino ad ottenere una granella sottile.
Versiamo gli albumi in una ciotola, possibilmente di vetro o di coccio, e aggiungiamo un cucchiaio di succo di limone. Iniziamo a lavorarli con una frusta elettrica e continuiamo fino a quando inizierà a formarsi la schiuma. A questo punto aggiungiamo lo zucchero sempre mescolando insistentemente. E’ fondamentale versare lo zucchero poco per volta e aspettare che il quantitativo sia inserito perfettamente prima di aggiungerne dell’altro. Continuiamo a lavorare il composto fino a quando sarà ben sodo.
Aggiungiamo ora la buccia del limone grattugiata e la granella di mandorle mescolando con delicatezza. Intanto accendiamo il forno e lasciamolo riscaldare a 150°C.
Foderiamo una teglia con della carta forno, poi mettiamo il composto dentro una sac-à-poche con il beccuccio a stella e facciamo tanti ciuffetti che adageremo sulla teglia. Decoriamo i bianchiddus con le praline di zucchero, poi inforniamo e lasciamoli cuocere per circa 5 minuti a 150° per poi proseguire per circa 3 ore a 90°. Dobbiamo fare molta attenzione affinché i bianchiddus non si dorino in superficie, ma mantengano il colore bianco candido.