I criceti sono i simpatici roditori che si possono allevare anche in cattività.
Al contrario di quanto si possa pensare i criceti hanno bisogno di molte attenzioni e, soprattutto, di un’alimentazione corretta.
Sono molti gli alimenti che i criceti non possono mangiare. Il cioccolato fa parte di questi?
I criceti
Si conoscono diciotto specie diverse di criceti.
I più comuni, ossia quelli che si trovano più facilmente nei negozi di animali, sono il criceto dorato, il siberiano – noto anche come Winter White – e il Roborovsky.
I criceti domestici si acquistano perché ai bambini piacciono molto. E come dare loro torto?
Con quel pelo morbido, il musetto tenero e le due borse per trasportare il cibo vicino alle guance che lo rendono buffissimo, è facile comprendere perché i bimbi s’innamorano a prima vista di un criceto.
Tuttavia questi animaletti non sono molto adatti ai più piccoli, prima perché non vivono a lungo e poi perché un bambino non è in grado di prestare a questi roditori le cure necessarie.
L’alimentazione
I criceti in natura sono onnivori, ciò significa che si nutrono di semi, piante, frutta e insetti. In cattività, oltre a semi, verdura e frutta fresca, nell’alimentazione dei criceti dovrebbero entrare anche pasta cruda, cereali soffiati rigorosamente senza zucchero, pane integrale, qualche uovo sodo e persino formaggi.
Molti veterinari consigliano di somministrare, almeno ogni tanto, al criceto anche po’ di carne di pollo cotta e un po’ di tonno al naturale. Inoltre, bisogna ricordarsi che ai criceti non deve mancare l’acqua pulita e fresca.
Come i conigli, oltre a essere roditori, sono anche coprofaghi. In pratica quando l’alimentazione è carente di alcuni nutrienti, i criceti mangiano le loro stesse feci dalle quali attingono sostanze e sali minerali.
I criceti e il cioccolato
Il cioccolato per i criceti è un alimento molto tossico, perciò non possono assolutamente mangiarlo. Il cioccolato contiene teobromina, una sostanza che il piccolo apparato digerente di questi animali non riuscirebbe mai a metabolizzare.
La piccola quantità di teobromina contenuta nel cioccolato è ben tollerata dall’uomo. Il nostro organismo, infatti, non ha alcuna difficoltà a digerire, utilizzare e smaltire i composti complessi che si trovano nel cibo degli dei.
Gli animali, invece, più piccoli sono più hanno difficoltà a metabolizzare la teobromina. Nel sangue dei criceti, per esempio, la teobromina rimane in circolo per più di ventiquattro ore. Perciò anche pochissimi grammi di questa sostanza sono più che sufficienti a uccidere un criceto.
L’avvelenamento da teobromina nel criceto si manifesta con iperattività, crisi epilettiche, convulsioni e attacchi cardiaci. Fate molta attenzione, dunque, perché anche se vi accorgete in tempo che il vostro criceto ha ingerito del cioccolato, non c’è modo di evitare il peggio: contro l’avvelenamento da teobromina non esiste alcun antidoto.