
Nelle nostre cucine, il lievito è un ingrediente che non può assolutamente mancare! Viene utilizzato per la realizzazione di innumerevoli prodotti dolci e salati. Ma vediamo meglio cos’è e come farne buon uso.
I lieviti sono agenti lievitanti in grado di far gonfiare gli impasti e di renderli soffici, grazie alla produzione di anidride carbonica. Vediamo quali sono i lieviti in polvere naturali e chimici.
Tipi di lievito in polvere: chimici e naturali
I lieviti In polvere naturali si distinguono da quelli chimici, principalmente per un fattore importante: il momento della lievitazione di un impasto avviene prima della cottura.
Con i lieviti chimici, invece, avviene durante la cottura, in quanto grazie al calore, le sostanze che li compongono, producono bolle d’aria che vanno a gonfiare l’impasto. Vengono classificati così:
Lieviti naturali in polvere
- Lievito di birra secco liofilizzato, sotto forma di micro granuli composti da cellule di lievito inattivo, che presentano all’interno cellule attive. Vanno pertanto riattivate con zucchero e acqua tiepida. Quando si forma la schiuma, il lievito è pronto per essere utilizzato;
- lievito di birra secco istantaneo, fatto di micro granuli che non presentano un rivestimento protettivo e vanno uniti all’impasto dopo essere stati stemperati con acqua tiepida.
I lieviti chimici in polvere
- Cremor tartaro, sotto forma di polvere bianca, deriva dagli scarti della lavorazione del vino. Rende gli impasti morbidi;
- Bicarbonato di sodio, si presenta come polvere cristallizzata bianca, in grado raddoppiare la produzione di anidride carbonica se associata a ingredienti acidi come i limoni;
- Baking powder, il classico lievito per dolci, costituito da bicarbonato di sodio e acido tartarico, che a contatto con il calore, producono bolle d’aria che gonfiano l’impasto;
- Bicarbonato d’ammonio, si presenta come polvere bianca cristallizzata, produce anidride carbonica e ammoniaca.
E se il lievito è scaduto?
Generalmente andrebbe rispettata la data di scadenza. Se il lievito è scaduto e non è stato conservato bene, ad esempio in un luogo poco asciutto o fresco, rischia di perdere il suo potere lievitante.
È possibile utilizzare il lievito di birra secco scaduto, se è stato congelato dopo l’apertura e in quel caso la conservazione massima è di 6 mesi.
Non è possibile congelare, invece, il lievito per dolci. Andrebbe consumato una volta aperto, rispettando più possibile il limite massimo di scadenza